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4. Parola da Vivere – 17 maggio 2020

17 maggio

6ª DOMENICA DI PASQUA

Chi ama Cristo è amato dal Padre

COMMENTO

L’affermazione di partenza è che Gesù è una sola cosa con suo Padre. Aveva già detto che il Padre abita in lui e lui nel Padre e questo avviene perché egli ama totalmente Gesù e lui lo ricambia allo stesso modo. Gesù qui aggiunge che abita nei discepoli e loro in lui. Il modello del rapporto tra il Padre e Gesù si trasferisce nel rapporto tra Gesù e i discepoli. Una cosa inaudita, che neanche la fantasia più sfrenata poteva immaginare, diventa dono reale a disposizione di tutti coloro che amano non a parole, ma nella verità e cioè vivendo i comandamenti di Gesù, che nel vangelo di Giovanni sono due: credere in lui e amare i fratelli come lui li ha amati, fino a dare la vita… È proprio vero? Gesù dà due segni a dimostrazione.

Il primo: insieme al Padre manderà lo Spirito che continuerà la sua opera di Paràclito, cioè di difensore e consolatore, quella che Gesù ha esercitato in forma visibile dalla nascita alla morte; i discepoli faranno questa esperienza spirituale e «fisica» nello stesso tempo.

Il secondo: Gesù non abbandonerà i suoi amici, sarà sempre con loro, visibile realmente solo agli occhi della fede di chi, ricevuto l’amore del Padre e di Gesù, lo ricambia e diventa capace di vedere e comprendere il mondo di Dio attraverso Gesù (questo significa che Gesù gli si manifesterà).

Tutto questo è nascosto agli occhi di chi non vuol credere (il mondo, in questo brano), ma rimane poco comprensibile anche a chi dice di credere, pure abbastanza sinceramente, ma non ama come ha insegnato Gesù.

 

SPUNTI PER L’ATTUALIZZAZIONE E LA PREGHIERA

  1. Promesse incredibili ma dimostratesi vere negli apostoli. Sono anche per noi e si realizzano nella misura in cui camminiamo con Gesù e come lui. I santi l’hanno fatto, lo fanno e diventano segno della presenza di Gesù e dello Spirito.
  2. Il «mondo» non vede, non conosce e non può ricevere lo Spirito della vita. E noi vediamo che corre verso la morte. Il Signore è morto per salvare tutti. Ha voluto avere bisogno di collaboratori, cioè di noi.
  3. Basta amare, come lui. Siamo tutti in cammino su questa strada. Non è una meta raggiunta una volta per tutte, è una vita da spendere giorno per giorno, fino alla fine. Non siamo soli e non abbiamo soltanto le nostre forze.
  4. Essere la casa della Trinità. Solo l’amore di Dio poteva inventarlo e solo il nostro amore per lui e per i fratelli può realizzarlo. Abbiamo avuto tempo e ne abbiamo ancora; non sprechiamolo in cose inutili.

 

PROPOSTA DI IMPEGNO DELLA SETTIMANA

Curare il dialogo personale e intimo con Gesù e offrirgli gesti di amore verso un fratello «difficile».


Tratto da: Messale delle domeniche e delle feste – Elledici – 2017