8 SETTEMBRE
XXIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
«HA FATTO BENE OGNI COSA»
Il vangelo di oggi riporta un miracolo di Gesù, i cui gesti vediamo ripetere nel rito del battesimo. Rappresenta il dono della capacità di ascoltare la parola e di proclamarla con la voce. Ci vengono ricordati due doni che fanno parte integrante della vita cristiana. Davvero il Signore Gesù ha fatto bene ogni cosa, per renderci figli di Dio come lui.
PRIMA LETTURA
Si schiuderanno gli orecchi dei sordi, griderà di gioia la lingua del muto.
Il popolo sta soffrendo e il profeta porta l’annuncio della salvezza, utilizzando immagini di guarigione di coloro che non possono vedere, ascoltare, parlare e correre. Quando Gesù opererà queste guarigioni, si presenterà come il Messia salvatore del popolo.
SALMO RESPONSORIALE
Dal Salmo 145 (146)
Il salmista fa la sua professione di fede in Dio, che salva i poveri e i perseguitati e interviene contro i malfattori.
SECONDA LETTURA
Dio non ha forse scelto i poveri per farli eredi del Regno?
Nel mondo ci sono discriminazioni e favoritismi a vantaggio dei potenti e dei ricchi. Se la comunità cristiana vuole essere tale, deve sovvertire il criterio. L’apostolo Giacomo invita a considerare il comportamento del Signore nella fondazione del Regno: egli ha scelto i poveri. La stessa cosa deve fare la Chiesa, e in essa ogni comunità particolare.
VANGELO
Fa udire i sordi e fa parlare i muti.
Questo miracolo, compiuto in terra pagana, per l’evangelista segna la realizzazione della profezia di Isaia non solo per il popolo d’Israele, ma per tutti i popoli. Gesù apre gli orecchi e scioglie la lingua dei pagani, perché tutti possano ascoltare la sua parola e diffonderla nel mondo.